Radio Bombo
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il Giornale di Trani
]Fabrizio Fabiano, Natalino Pagano, Paolo Curci e Pinuccio Garofalo. Furono questi quattro intraprendenti giovani tranesi a mutare in realtà quello che è, ed era, il sogno di tanti ragazzi di fondare una Radio. E proprio loro fondarono Radio Bombo nel 1978. Era doveroso citarli, visto che furono gli artefici di quella che oggi è rimasta una bella realtà radiofonica locale, passando attraverso mille difficoltà ma anche mille soddisfazioni. E una grande soddisfazione fu per questi quattro ragazzi dare il via alla programmazione di Radio Bombo. L'i... See more
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[2023-11-14 07:59:18]
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392023-12-19 19:04:10
A
ngelIl Laos ti sta ascoltando!
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Fabrizio Fabiano, Natalino Pagano, Paolo Curci e Pinuccio Garofalo. Furono questi quattro intraprendenti giovani tranesi a mutare in realtà quello che è, ed era, il sogno di tanti ragazzi di fondare una Radio. E proprio loro fondarono Radio Bombo nel 1978.
Era doveroso citarli, visto che furono gli artefici di quella che oggi è rimasta una bella realtà radiofonica locale, passando attraverso mille difficoltà ma anche mille soddisfazioni. E una grande soddisfazione fu per questi quattro ragazzi dare il via alla programmazione di Radio Bombo. L'idea nacque, chiacchera dopo chiacchera, discussione dopo discussione, parola dopo parola, nel periodo in cui i quattro si ritrovavano in una soffitta di proprietà di Paolo Curci. Chi di voi non ha condiviso una serata con gli amici? Quelle serate nelle quali si incomincia a parlare e si fanno le ore piccole e, a furia di discorsi e congetture, ci si secca la gola... Ecco: i nostri amici, avendo intenzione di fare qualcosa di nuovo, di diverso, di costruttivo, di divertente, decisero, come si dice in gergo di "fare radio".
IL PRIMO TRASMETTITORE
Cercarono un trasmettitore, prima di tutto, trovandone uno "militare" da montare pezzo dopo pezzo. Oggi, chissà dove sarà, dovrebbe costruire un vero "cimelio", un pezzo ormai d'epoca. Ma quel trasmettitore non fu mai utilizzato per le trasmissioni ufficiali: lo ritroveremo più tardi... Nel frattempo Fabrizio, Natalino, Paolo e Pinuccio, ormai consci che il progetto poteva divenire realtà, trovarono l'agognato trasmettitore presso un rivenditore di Bari.
L'INIZIO DELL'AVVENTURA
Nell'estate 1978, dunque i programmi ebbero inizio. La programmazione generale e i mezzi, come avrete capito, erano alquanto artigianali. La prima sede fu sistemata nella zona de "La Cittadella". Nella programmazione furono seguiti metodi tradizionali, non cercando particolari "colpi ad effetto" e affidandosi a gente che già avesse maturato un minimo d'esperienza in radio esistite precedentemente o contemporanee a "Bombo".
LA MASCOTTE
Fu chiesto al vignettista e pittore Tom Maltone di creare una mascotte che simboleggiasse la radio e l'artista, ora non più residente a Trani. Tom optò per il simpatico omino con gli occhi e la fronte coperti da una folta frangetta, parte anteriore di un simpatico caschetto di capelli.
PERCHE BOMBO?
E si partì proprio dal presupposto di dare un nome a quella mascotte. Quello sarebbe stato il nome della radio stessa. I fondatori non volevano inserire, come avevano fatto già quasi tutti, il nome di Trani nell'intestazione, non per irriverenza ma per distinguersi, proponendo qualcosa di nuovo e originale. Ed ecco l'idea. Essa fu fornita da una canzone di Antonello Venditti, "Bomba non Bomba", che a quei tempi furoreggiava come testo "impegnato" e arricchito dell'ironia del cantautore romano. Detto fatto. Il pupazzo si chiamò "Bombo" e così fu per la radio.
Radio Bombo. PRESENTE!
Si decise di privileggiare l'informazione, al di là dell'intrattenimento musicale, cercando di seguire tutte le trasferte della Polisportiva Trani, oltre alle gare casalinghe. Non era assolutamente facile intrecciare rapporti con i giornalisti delle varie città, organizzare il viaggio, la trasmissione, cercare di avere informazioni anche per le altre partite, ma la passione e la voglia di fare erano più forti di ogni avversità. Intanto, per quanto riguardava la sede della radio, vi era stato un trasloco, poi bisognò farne un altro. Una sera di forte vento, quando da poco ci si era trasferiti, un traliccio cadde improvvisamente rischiando di colpire i passanti, compreso uno dei "fondatori".
Ma la vita di Radio Bombo continua e si raggiungono nuovi traguardi: la trasmissione ininterrotta 24 ore su 24 grazie all'acquisto di un nuovo trasmettitore "Akai". Il vecchio trasmettitore, il cimelio, servì per attrezzare un furgone che sarebbe servito per la trasmissione mobile, ossia per i collegamenti esterni in occasione dei comizi politici nei periodi elettorali e dei Consigli Comunali. La gente di Trani cominciava ad affezionarsi a questa piccola ma vitale, efficace e funzionale radio che ormai stava diventando "di servizio".
I soci riuscirono anche a sostenere la loro "creatura" trovando un bel po' di pubblicità attraverso gli sponsor, fiduciosi nei confronti di quella realtà cittadina così ben organizzata, così presente negli avvenimenti che contavano per Trani, e tanto divertente da ascoltare coi programmi musicali. Poi i quattro amici intrapresero le loro singole attività lavorative, si formarono una famiglia e, non potendo far fronte a tanti impegni, compreso quelli piacevoli ma pur sempre faticosi della radio, cedettero la loro creatura ad altri soci che, a loro volta, hanno fatto la storia di questa emittente, seguendo con scrupolo e coraggio le varie fasi della storia politica, sportiva, culturale e sociale di Trani fino ad arrivare ai nostri giorni grazie anche all'impegno dei collaboratori che si sono succeduti fino ad oggi.
UN'ESPERIENZA STIMOLANTE
Fare radio come attività per migliorarsi e migliorare la realtà che ci circonda, per favorire il dibattito sui problemi più scottanti o frivoli della nostra Città, come esperienza personale, per maturare ed imparare a vivere in mezzo agli altri: è proprio questo il messaggio, condiviso anche da chi scrive questo articolo, che ci mandano due dei "padri" di Radio Bombo. Fabrizio Fabiano: «Ho fatto un'esperienza che ha aiutato me ed i miei amici a crescere, a vivere con più entusiasmo e ad impegnarci per qualcosa. A noi non interessavano i soldi che eventualmente avremmo potuto ricavare dalla radio ma il divertimento sicuramente era il nostro guadagno più grande, oltre a quello di poterci far notare e poter far sentire la nostra voce a tutta Trani». Pinuccio Garofalo è sulla stessa lunghezza d'onda: «L'esperienza radiofonica mi è servita parecchio per regolarmi nella vita nei rapporti con le altre persone. Fu un momento della mia esistenza in cui ebbi i primi approcci col mondo del commercio, così difficile e pieno di concorrenza. Io infatti - prosegue Pinuccio - ero l'agente pubblicitario e l'amministratore della radio. Inoltre - conclude - ho coltivato insieme agli altri il valore dell'amicizia, che già esisteva tra noi, ma si rafforzò attraverso quell'avventura».
SECONDA GESTIONE, QUELLA ATTUALE
Nel 1981 Radio Bombo fu rilevata da Felice Valenziano, al quale si unì Nino Losito. A nome del nuovo sodalizio è proprio lo stesso Valenziano a sfogliare con la memoria l'album dei ricordi personali e della radio: «Ho cominciato quest'attività giornalistica locale scrivendo articoli sportivi su "Il Tranesiere" - esordisce l'attuale editore di Radio Bombo -. In seguito, essendomi fatto conoscere, fui contattato da "Radio Trani Uno" per realizzare servizi sportivi. Poi - continua Valenziano - questa radio si unì a Radio Bombo, gestita dai ragazzi che abbiamo ricordato nel precedente numero del giornale. Fu allora che i fondatori di Radio Bombo dovettero dedicarsi alle loro singole attività ed io, dopo essere stato alle loro "dipendenze", decisi di acquistare la radio anche se un mio amico, Leo Nuzzolese, che sarebbe stato uno dei componenti più assidui della radio, mi sconsigliava di farlo».
Felice Valenziano e i suoi "compagni d'avventura", pur mossi da grande passione ed entusiasmo, dovettero fare i conti con i primi ostacoli: «La radio aveva bisogno di essere riorganizzata, bisognava "rifare il trucco" - ricorda ancora -. I ragazzi che ci avevano preceduto nella gestione dell'ultimo periodo, avevano dovuto un po' trascurare la radio a causa dei loro impegni. Bisognava darsi da fare! L'Emittente aveva bisogno di nuovi investimenti di carattere tecnico e occorreva rimetterci di tasca propria per combinare qualcosa di buono... Mi aiutò la voglia di fare e di condividere quella splendida esperienza con i miei amici coetanei per i quali la radio era diventata, con mia grande gioia, un punto d'incontro e di riferimento».
Si cominciò con le radiocronache sportive supportate dalla grande passione di Felice stesso per il calcio in particolar modo, ma anche per le altre discipline, e di Nino Losito: «Ricordo - riprende l'editore - che il sottoscritto seguiva la Polisportiva Trani, trasferte incluse, mentre Nino si occupava della gloriosa - in quegli anni - squadra di calcio femminile. Per Nino fu particolarmente esaltante descrivere, nelle radiocronache che realizzava, le sonanti vittorie delle ragazze tranesi, le conquiste degli scudetti, le goleade e le splendide azioni di Augustensen, Hansen, Carta, Morace, Reilly, Pavan e tante altre. Per me fu gratificante seguire la Polisportiva in Interregionale prima e in serie C-2 dopo: una delle trasmissioni più emozionanti e che ricordo con maggior piacere è proprio la radiocronaca di Pennese-Trani, incontro che sancì la promozione della nostra squadra di calcio in C-2».
Ma in Felice Valenziano c'era una convinzione ben precisa, che esiste tutt'oggi: il fatto che un'emittente locale come Radio Bombo debba calarsi totalmente e quasi esclusivamente nella stessa dimensione locale con la quale viene a contatto: «Proprio per questa idea, ho sempre fatto in modo che in tutti questi anni la Radio e poi "Il Giornale di Trani - Bombonotizie" seguissero passo dopo passo gli eventi sociali, culturali, politici e sportivi della Città descrivendoli, raccontandoli, riuscendo a creare un "tramite" tra la gente di Trani e tutti questi avvenimenti, in modo tale da far identificare meglio i tranesi con la realtà che li circonda, sviluppando dibattiiti e discussioni costruttive intorno ai fatti di maggior rilievo che si sono verificati in Città in questi anni».
Ecco dunque all'orizzonte profilarsi la scommessa dell'informazione e comunque di una programmazione continua, costante e affidabile per il pubblico tranese: «L'intrattenimento musicale è sempre stato, come ovvio, un punto fermo della radio, con collaboratori sempre all'altezza della situazione. Ma - precisa Felice - non era altrettanto facile metter su un gruppo di persone preparate e affidabili per un campo delicato come quello dell'informazione. Cercavo un tipo di organizzazione degna del difficile percorso che stavo per intraprendere».
E il "materiale umano" non mancò: «Premetto - dice Valenziano - che dimenticherò qualcuno e di questo mi scuso in partenza, ma vorrei menzionare persone come Lucia De Mari, Teresa Scaringi, Antonio Spatola, Franco Caffarella, Gaetano De Vincenziis, Antonio Rutigliano, i fratelli Leo e Pino Nuzzolese, Tommaso De Cillis e Siro Sterpellone, il quale nel 1976 fu la prima voce ufficiale dell'emittenza radiofonica tranese».
Si arrivò poi ad un momento in cui Radio Bombo cominciò ad evolversi: «L'anno della prima svolta fu il 1985 - ricorda l'editore - quando la sede della Radio passò da via Mario Pagano all'ultimo piano del Palazzo Galleria, in piazza della Repubblica. La legge cominciava, a differenza del recente passato, a regolamentare l'emittenza locale proprio a partire dall'85. Ho parlato di svolta - riprende Valenziano - proprio perchè da quel momento decisi di dare una struttura più solida alla radio, perchè in quel periodo dovevo dedicarmi di meno all'emittente e in maniera più impegnativa alla mia principale attività di Agente Immobiliare. Mi feci affiancare nell'ambito radiofonico prima da Vincenzo e poi da Patrizio, entrambi miei fratelli (e noi approfittiamo per ricordare proprio l'indimenticato, simpatico, affabile Patrizio, prematuramente scomparso tre anni fa, n.d.r.). Erano anni di gioie e dolori, alti e bassi, sia per Radio Bombo, che per Trani: come non dimenticare, nel calcio, l'amarissima disfatta di Pozzuoli (Campania-Trani 3-2, n.d.r.) che impedì alla Polisportiva il salto in C1...»
Poi però Felice si rallegra pensando ai famosi e amati palinsesti estivi di quegli anni '80: «Riuscimmo a coinvolgere tanti Tranesi in quelle iniziative che contribuirono all'affermazione e al diffondersi della popolarità della nostra Radio: La "Caccia al Tesoro", ad esempio, oppure le manifestazioni con la collaborazione del Lido Matinelle e le dirette, più recentemente, da piazza della Repubblica per la campagna abbonamenti del "Giornale di Trani". Tanti bellissimi momenti».
E SIAMO AI GIORNI NOSTRI...
«All'inizio degli anni '90 - torna a raccontare Valenziano - la mia attività lavorativa nel campo immobiliare mi richiedeva sempre maggiori fette di tempo e impegno. Per la Radio, di conseguenza, si assottigliavano gli spazi di tempo da dedicare. Ma non volevo mollare. Certo, i sacrifici, anche economici, erano tanti. Mi chiedevo poi, certe volte, se fosse meglio lasciare tutto o andare avanti. Scelsi la seconda soluzione, cercando di tenere sotto controllo la Radio, non rinunciando agli importanti impegni di lavoro. Mi orientai, nel '94 per una soluzione che avvicinasse fisicamente la Radio alla mia Agenzia Immobiliare, riuscendo a trovare una sede per l'emittente nel palazzo che ospita l'Agenzia stessa».
Ma qualche inconveniente era ancora all'orizzonte... «Il mio apprezzatissimo socio Nino Losito, per motivi personali, con mio grande dispiacere decise di dimettersi». Losito si era sempre prodigato con molta abnegazione per la Radio e Valenziano commenta: «Fui davvero dispiaciuto perchè, dopo tanti anni di collaborazione, quel distacco mi rattristò».
Quando ci stiamo per congedare dall'editore gli chiediamo, al volo, un ricordo a lui particolarmente caro: «Non c'è un solo ricord di questi anni, ma tutta l'esperienza nella sua totalità ad avermi soddisfatto. In più - conclude - ho avuto la consapevolezza, amando Trani, la mia Città, di contribuire, con l'attività radiofonica e il mio impegno attraverso l'informazione locale, a dare risalto ai problemi, ai fatti, agli eventi salienti di questa comunità. Tutto ciò mi spinge a continuare su questa strada, cercando sempre di migliorare questo fantastico mezzo di comunicazione che è Radio Bombo, a costo di sopportare sacrifici anche economici».
Era doveroso citarli, visto che furono gli artefici di quella che oggi è rimasta una bella realtà radiofonica locale, passando attraverso mille difficoltà ma anche mille soddisfazioni. E una grande soddisfazione fu per questi quattro ragazzi dare il via alla programmazione di Radio Bombo. L'idea nacque, chiacchera dopo chiacchera, discussione dopo discussione, parola dopo parola, nel periodo in cui i quattro si ritrovavano in una soffitta di proprietà di Paolo Curci. Chi di voi non ha condiviso una serata con gli amici? Quelle serate nelle quali si incomincia a parlare e si fanno le ore piccole e, a furia di discorsi e congetture, ci si secca la gola... Ecco: i nostri amici, avendo intenzione di fare qualcosa di nuovo, di diverso, di costruttivo, di divertente, decisero, come si dice in gergo di "fare radio".
IL PRIMO TRASMETTITORE
Cercarono un trasmettitore, prima di tutto, trovandone uno "militare" da montare pezzo dopo pezzo. Oggi, chissà dove sarà, dovrebbe costruire un vero "cimelio", un pezzo ormai d'epoca. Ma quel trasmettitore non fu mai utilizzato per le trasmissioni ufficiali: lo ritroveremo più tardi... Nel frattempo Fabrizio, Natalino, Paolo e Pinuccio, ormai consci che il progetto poteva divenire realtà, trovarono l'agognato trasmettitore presso un rivenditore di Bari.
L'INIZIO DELL'AVVENTURA
Nell'estate 1978, dunque i programmi ebbero inizio. La programmazione generale e i mezzi, come avrete capito, erano alquanto artigianali. La prima sede fu sistemata nella zona de "La Cittadella". Nella programmazione furono seguiti metodi tradizionali, non cercando particolari "colpi ad effetto" e affidandosi a gente che già avesse maturato un minimo d'esperienza in radio esistite precedentemente o contemporanee a "Bombo".
LA MASCOTTE
Fu chiesto al vignettista e pittore Tom Maltone di creare una mascotte che simboleggiasse la radio e l'artista, ora non più residente a Trani. Tom optò per il simpatico omino con gli occhi e la fronte coperti da una folta frangetta, parte anteriore di un simpatico caschetto di capelli.
PERCHE BOMBO?
E si partì proprio dal presupposto di dare un nome a quella mascotte. Quello sarebbe stato il nome della radio stessa. I fondatori non volevano inserire, come avevano fatto già quasi tutti, il nome di Trani nell'intestazione, non per irriverenza ma per distinguersi, proponendo qualcosa di nuovo e originale. Ed ecco l'idea. Essa fu fornita da una canzone di Antonello Venditti, "Bomba non Bomba", che a quei tempi furoreggiava come testo "impegnato" e arricchito dell'ironia del cantautore romano. Detto fatto. Il pupazzo si chiamò "Bombo" e così fu per la radio.
Radio Bombo. PRESENTE!
Si decise di privileggiare l'informazione, al di là dell'intrattenimento musicale, cercando di seguire tutte le trasferte della Polisportiva Trani, oltre alle gare casalinghe. Non era assolutamente facile intrecciare rapporti con i giornalisti delle varie città, organizzare il viaggio, la trasmissione, cercare di avere informazioni anche per le altre partite, ma la passione e la voglia di fare erano più forti di ogni avversità. Intanto, per quanto riguardava la sede della radio, vi era stato un trasloco, poi bisognò farne un altro. Una sera di forte vento, quando da poco ci si era trasferiti, un traliccio cadde improvvisamente rischiando di colpire i passanti, compreso uno dei "fondatori".
Ma la vita di Radio Bombo continua e si raggiungono nuovi traguardi: la trasmissione ininterrotta 24 ore su 24 grazie all'acquisto di un nuovo trasmettitore "Akai". Il vecchio trasmettitore, il cimelio, servì per attrezzare un furgone che sarebbe servito per la trasmissione mobile, ossia per i collegamenti esterni in occasione dei comizi politici nei periodi elettorali e dei Consigli Comunali. La gente di Trani cominciava ad affezionarsi a questa piccola ma vitale, efficace e funzionale radio che ormai stava diventando "di servizio".
I soci riuscirono anche a sostenere la loro "creatura" trovando un bel po' di pubblicità attraverso gli sponsor, fiduciosi nei confronti di quella realtà cittadina così ben organizzata, così presente negli avvenimenti che contavano per Trani, e tanto divertente da ascoltare coi programmi musicali. Poi i quattro amici intrapresero le loro singole attività lavorative, si formarono una famiglia e, non potendo far fronte a tanti impegni, compreso quelli piacevoli ma pur sempre faticosi della radio, cedettero la loro creatura ad altri soci che, a loro volta, hanno fatto la storia di questa emittente, seguendo con scrupolo e coraggio le varie fasi della storia politica, sportiva, culturale e sociale di Trani fino ad arrivare ai nostri giorni grazie anche all'impegno dei collaboratori che si sono succeduti fino ad oggi.
UN'ESPERIENZA STIMOLANTE
Fare radio come attività per migliorarsi e migliorare la realtà che ci circonda, per favorire il dibattito sui problemi più scottanti o frivoli della nostra Città, come esperienza personale, per maturare ed imparare a vivere in mezzo agli altri: è proprio questo il messaggio, condiviso anche da chi scrive questo articolo, che ci mandano due dei "padri" di Radio Bombo. Fabrizio Fabiano: «Ho fatto un'esperienza che ha aiutato me ed i miei amici a crescere, a vivere con più entusiasmo e ad impegnarci per qualcosa. A noi non interessavano i soldi che eventualmente avremmo potuto ricavare dalla radio ma il divertimento sicuramente era il nostro guadagno più grande, oltre a quello di poterci far notare e poter far sentire la nostra voce a tutta Trani». Pinuccio Garofalo è sulla stessa lunghezza d'onda: «L'esperienza radiofonica mi è servita parecchio per regolarmi nella vita nei rapporti con le altre persone. Fu un momento della mia esistenza in cui ebbi i primi approcci col mondo del commercio, così difficile e pieno di concorrenza. Io infatti - prosegue Pinuccio - ero l'agente pubblicitario e l'amministratore della radio. Inoltre - conclude - ho coltivato insieme agli altri il valore dell'amicizia, che già esisteva tra noi, ma si rafforzò attraverso quell'avventura».
SECONDA GESTIONE, QUELLA ATTUALE
Nel 1981 Radio Bombo fu rilevata da Felice Valenziano, al quale si unì Nino Losito. A nome del nuovo sodalizio è proprio lo stesso Valenziano a sfogliare con la memoria l'album dei ricordi personali e della radio: «Ho cominciato quest'attività giornalistica locale scrivendo articoli sportivi su "Il Tranesiere" - esordisce l'attuale editore di Radio Bombo -. In seguito, essendomi fatto conoscere, fui contattato da "Radio Trani Uno" per realizzare servizi sportivi. Poi - continua Valenziano - questa radio si unì a Radio Bombo, gestita dai ragazzi che abbiamo ricordato nel precedente numero del giornale. Fu allora che i fondatori di Radio Bombo dovettero dedicarsi alle loro singole attività ed io, dopo essere stato alle loro "dipendenze", decisi di acquistare la radio anche se un mio amico, Leo Nuzzolese, che sarebbe stato uno dei componenti più assidui della radio, mi sconsigliava di farlo».
Felice Valenziano e i suoi "compagni d'avventura", pur mossi da grande passione ed entusiasmo, dovettero fare i conti con i primi ostacoli: «La radio aveva bisogno di essere riorganizzata, bisognava "rifare il trucco" - ricorda ancora -. I ragazzi che ci avevano preceduto nella gestione dell'ultimo periodo, avevano dovuto un po' trascurare la radio a causa dei loro impegni. Bisognava darsi da fare! L'Emittente aveva bisogno di nuovi investimenti di carattere tecnico e occorreva rimetterci di tasca propria per combinare qualcosa di buono... Mi aiutò la voglia di fare e di condividere quella splendida esperienza con i miei amici coetanei per i quali la radio era diventata, con mia grande gioia, un punto d'incontro e di riferimento».
Si cominciò con le radiocronache sportive supportate dalla grande passione di Felice stesso per il calcio in particolar modo, ma anche per le altre discipline, e di Nino Losito: «Ricordo - riprende l'editore - che il sottoscritto seguiva la Polisportiva Trani, trasferte incluse, mentre Nino si occupava della gloriosa - in quegli anni - squadra di calcio femminile. Per Nino fu particolarmente esaltante descrivere, nelle radiocronache che realizzava, le sonanti vittorie delle ragazze tranesi, le conquiste degli scudetti, le goleade e le splendide azioni di Augustensen, Hansen, Carta, Morace, Reilly, Pavan e tante altre. Per me fu gratificante seguire la Polisportiva in Interregionale prima e in serie C-2 dopo: una delle trasmissioni più emozionanti e che ricordo con maggior piacere è proprio la radiocronaca di Pennese-Trani, incontro che sancì la promozione della nostra squadra di calcio in C-2».
Ma in Felice Valenziano c'era una convinzione ben precisa, che esiste tutt'oggi: il fatto che un'emittente locale come Radio Bombo debba calarsi totalmente e quasi esclusivamente nella stessa dimensione locale con la quale viene a contatto: «Proprio per questa idea, ho sempre fatto in modo che in tutti questi anni la Radio e poi "Il Giornale di Trani - Bombonotizie" seguissero passo dopo passo gli eventi sociali, culturali, politici e sportivi della Città descrivendoli, raccontandoli, riuscendo a creare un "tramite" tra la gente di Trani e tutti questi avvenimenti, in modo tale da far identificare meglio i tranesi con la realtà che li circonda, sviluppando dibattiiti e discussioni costruttive intorno ai fatti di maggior rilievo che si sono verificati in Città in questi anni».
Ecco dunque all'orizzonte profilarsi la scommessa dell'informazione e comunque di una programmazione continua, costante e affidabile per il pubblico tranese: «L'intrattenimento musicale è sempre stato, come ovvio, un punto fermo della radio, con collaboratori sempre all'altezza della situazione. Ma - precisa Felice - non era altrettanto facile metter su un gruppo di persone preparate e affidabili per un campo delicato come quello dell'informazione. Cercavo un tipo di organizzazione degna del difficile percorso che stavo per intraprendere».
E il "materiale umano" non mancò: «Premetto - dice Valenziano - che dimenticherò qualcuno e di questo mi scuso in partenza, ma vorrei menzionare persone come Lucia De Mari, Teresa Scaringi, Antonio Spatola, Franco Caffarella, Gaetano De Vincenziis, Antonio Rutigliano, i fratelli Leo e Pino Nuzzolese, Tommaso De Cillis e Siro Sterpellone, il quale nel 1976 fu la prima voce ufficiale dell'emittenza radiofonica tranese».
Si arrivò poi ad un momento in cui Radio Bombo cominciò ad evolversi: «L'anno della prima svolta fu il 1985 - ricorda l'editore - quando la sede della Radio passò da via Mario Pagano all'ultimo piano del Palazzo Galleria, in piazza della Repubblica. La legge cominciava, a differenza del recente passato, a regolamentare l'emittenza locale proprio a partire dall'85. Ho parlato di svolta - riprende Valenziano - proprio perchè da quel momento decisi di dare una struttura più solida alla radio, perchè in quel periodo dovevo dedicarmi di meno all'emittente e in maniera più impegnativa alla mia principale attività di Agente Immobiliare. Mi feci affiancare nell'ambito radiofonico prima da Vincenzo e poi da Patrizio, entrambi miei fratelli (e noi approfittiamo per ricordare proprio l'indimenticato, simpatico, affabile Patrizio, prematuramente scomparso tre anni fa, n.d.r.). Erano anni di gioie e dolori, alti e bassi, sia per Radio Bombo, che per Trani: come non dimenticare, nel calcio, l'amarissima disfatta di Pozzuoli (Campania-Trani 3-2, n.d.r.) che impedì alla Polisportiva il salto in C1...»
Poi però Felice si rallegra pensando ai famosi e amati palinsesti estivi di quegli anni '80: «Riuscimmo a coinvolgere tanti Tranesi in quelle iniziative che contribuirono all'affermazione e al diffondersi della popolarità della nostra Radio: La "Caccia al Tesoro", ad esempio, oppure le manifestazioni con la collaborazione del Lido Matinelle e le dirette, più recentemente, da piazza della Repubblica per la campagna abbonamenti del "Giornale di Trani". Tanti bellissimi momenti».
E SIAMO AI GIORNI NOSTRI...
«All'inizio degli anni '90 - torna a raccontare Valenziano - la mia attività lavorativa nel campo immobiliare mi richiedeva sempre maggiori fette di tempo e impegno. Per la Radio, di conseguenza, si assottigliavano gli spazi di tempo da dedicare. Ma non volevo mollare. Certo, i sacrifici, anche economici, erano tanti. Mi chiedevo poi, certe volte, se fosse meglio lasciare tutto o andare avanti. Scelsi la seconda soluzione, cercando di tenere sotto controllo la Radio, non rinunciando agli importanti impegni di lavoro. Mi orientai, nel '94 per una soluzione che avvicinasse fisicamente la Radio alla mia Agenzia Immobiliare, riuscendo a trovare una sede per l'emittente nel palazzo che ospita l'Agenzia stessa».
Ma qualche inconveniente era ancora all'orizzonte... «Il mio apprezzatissimo socio Nino Losito, per motivi personali, con mio grande dispiacere decise di dimettersi». Losito si era sempre prodigato con molta abnegazione per la Radio e Valenziano commenta: «Fui davvero dispiaciuto perchè, dopo tanti anni di collaborazione, quel distacco mi rattristò».
Quando ci stiamo per congedare dall'editore gli chiediamo, al volo, un ricordo a lui particolarmente caro: «Non c'è un solo ricord di questi anni, ma tutta l'esperienza nella sua totalità ad avermi soddisfatto. In più - conclude - ho avuto la consapevolezza, amando Trani, la mia Città, di contribuire, con l'attività radiofonica e il mio impegno attraverso l'informazione locale, a dare risalto ai problemi, ai fatti, agli eventi salienti di questa comunità. Tutto ciò mi spinge a continuare su questa strada, cercando sempre di migliorare questo fantastico mezzo di comunicazione che è Radio Bombo, a costo di sopportare sacrifici anche economici».
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